Franco Frattini, le nuvole e la Città del Vaticano

(22 settembre) Franco Frattini è il più bravo ministro degli esteri italiano che io abbia incontrato da diversi decenni a questa parte. Parla inappuntabilmente le lingue, conosce una quantità di cose e sa rispondere a tono alle domande, anche le più complicate, dei giornalisti italiani e stranieri.

E’ da lui che ho appreso, per esempio, che in Italia nell'ambiente migratorio avvengono 35.000 mutilazioni genitali femminili ogni anno. O anche di certi aspetti inattesi delle operazioni finanziarie internazionali, come il fatto che se si costringessero le banche a ridurre della metà le esose commissioni applicate sulle rimesse degli emigrati in Europa, i paesi poveri da cui questi provengono riceverebbero 15 miliardi di dollari in più ogni anno.

C’è però un problema, ma non riguarda ciò che dice un ministro così efficiente. Riguarda ciò che non dice, o forse non vuole dire.

Per esempio, quando io gli ho chiesto, al termine di una conferenza stampa a New York, se potesse dichiarare qualcosa sull’inchiesta in corso da parte delle autorità italiane sui movimenti di alcuni conti correnti del Vaticano in Italia, e sul congelamento di circa 30 milioni di dollari appartenenti a tali conti da parte della guardia di finanza, ha fatto un piccolo un salto indietro e ha solamente bofonchiato “no, ci mancava pure l’inchiesta in Vaticano.” Intanto il suo portavoce faceva frenetici gesti per tacitarmi, e come per dire che non avrei mai dovuto chiedere una cosa simile e che non avrei avuto mai una risposta.

Perchè? La Santa Sede non è una nazione straniera? Non intratteniamo con essa rapporti diplomatici al livello di ambasciatore, e dunque il ministero degli esteri non è l’ente giusto per penetrare quanto ci sia di oscuro dietro il Portone di Bronzo? Il Vaticano ha fatto, attraverso un suo portavoce, dichiarazioni ufficiali. E il ministro Frattini? Parlando con un collega che lo vede spesso, gli ho chiesto come mai il ministro fosse caduto dalle nuvole. Ma lui ha escluso che non conoscesse a menadito i fatti, aggiungendo: “E’ solo bravissimo a fingere di cadere dalle nuvole.” Allora, un altro talento che non gli conoscevo.